L’Essenza del Karate-Do

Il termine Karate-Do significa “Via della Mano Vuota” e rappresenta molto più di una semplice arte marziale: è un percorso di crescita personale e spirituale. Tuttavia, originariamente il Karate era chiamato Tode (唐手, “Mano Cinese”), in riferimento alla dinastia Tang. Nel 1936, su pressione del governo giapponese e per favorire l’accettazione del Karate, i maestri di Okinawa decisero di cambiare il kanji 唐 (Tang, Cina) con 空 (Vuoto), trasformando il significato in ‘Mano Vuota’. Questo rifletteva un allineamento ideologico con il nazionalismo giapponese e un distacco dalle origini cinesi del Karate. Il termine Karate si compone di due caratteri: kara (空), che significa “vuoto”, e te (手), che significa “mano”. La parola Do (道) aggiunge il significato di “via” o “percorso”.

Il concetto di kara riflette diversi significati profondi:

  1. Vuoto fisico: La capacità di difendersi a mani nude, senza armi, dimostrando l’efficacia del corpo umano come strumento di autodifesa.
  2. Vuoto mentale: Liberarsi da pensieri egoistici o negativi per raggiungere la piena comprensione della disciplina e affrontare la vita con chiarezza e serenità.
  3. Vuoto universale: Il principio filosofico che “la forma è vuoto, e il vuoto è forma”, un’idea che collega il Karate ad altre arti marziali giapponesi e a una visione profonda dell’esistenza.

Attraverso questi principi, il Karate-Do non è solo una pratica fisica, ma una via per sviluppare il carattere, l’autocontrollo e il rispetto verso gli altri, promuovendo un equilibrio tra mente, corpo e spirito.

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